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ASPETTI ANTROPOLOGICI, PATRIMONIO FOLLICOLARE E RIPRODUZIONE


 

Secondo la teoria dell’evoluzione darwiniana non è essenziale la sopravvivenza di un organismo individuale, ma la continuazione della sua discendenza. E’ quindi necessario che gli organismi di ogni specie siano in vita per un tempo minimo (“durata essenziale della vita” ELS)


L’invecchiamento, la senescenza e le patologie correlate si manifestano allorché gli organismi vivono oltre la loro ELS.

Ogni donna ha un patrimonio follicolare geneticamente definito che è massimo al VII ° mese di vita fetale e suscettibile di progressivo decadimento


La curva che descrive il contenuto follicolare della gonade in relazione all’età mostra un andamento bifasico: un lento declino fino ad una popolazione residente di follicoli stimata in circa 25.000 a 37,5 anni ed una ripida flessione nell’arco dei successivi 14-15 anni che precedono l’avvento della menopausa (50-51 anni), con residuo follicolare calcolato di circa 1.000 follicoli.’
L’età media dell’ultimo parto nella popolazione naturale, che verosimilmente riflette la fine della capacità riproduttiva della donna, avviene a 40-41 anni, infatti è oramai noto che i problemi d’infertilità si manifestano 10/12 anni prima della menopausa.

(Egbert te Velde, 2001)

Pertanto l’essere umano rappresenta un sistema usurabile ed in esso ogni cellula, organo, apparato e funzione, in particolare quella ovarica, risente in senso negativo del fattore cronologico non solo quantitativo, ma anche qualitativo

(Gianaroli et. Al, 2010 - FJ Broekmans et al., 2009)


(L.Gianaroli, 2010)

(FJ Broekmans et al, Endocrine Review 2009)
 

Francesco Tomei



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